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SOLE D’ESTATE

 

Giorni d’estate.

I prati verdi profumano di uccelli.

Le stelle appassite e la luna

sorride tranquilla.

Un sole di vita vermiglio:

tramonto d’estate.

Affogo nell’acqua rossa,

la pelle che brucia,

una brezza sottile odora di eternità.

Rivivrò domani.

I viali alberati, deserti.

Rosse le bacche,

i fiori come foglie verdi

d’incenso profumano l’aria.

Sangue d’argento le radure,

i monti, il mare.

Grigio azzurro infinito, lo sento

è nell’aria di mille colori:

l’amore, il sole d’estate.

Domani rivivrò.

 

 

 

 

UN ARLECCHINO DI GALA

 

Non sono menzogne.

Non sono bugie.

Soltanto parole sincere,

venute dal cuore.

Arlecchino non veste

più toppe,

ma ritagli cuciti,

come le mie parole.

Ritagli di me stessa

laminati in oro,

brillanti di verità,

che rispecchiano gli attimi veri

della vita.

E per te,

che mi conosci,

io divento Arlecchino,

vestito di gala

con ritagli di gemme.

 

 

 

 

L’ATTESA

 

Giornate di pioggia,

ogni cosa è

malinconia.

Alberi,

rami senza foglie

inerti nel silenzio

dell’attesa.

Cieli senza colore

vi spegnete

nell’infinito.

Non s’ode

né riso, né pianto.

Immobile apatica

attesa.

Ho smesso di sentire,

palpitare,

anche di pensare.

Guardo

il grigio vuoto intorno.

Mi vedo

nei rami secchi,

nella pioggia che cade.

E aspetto.

 

 

 

 

PAZZIA D’AMORE

 

Il sole appare.

Si nasconde.

Una nuvola bizzarra

diventa tutta d’oro.

Piove argento di stelle

nel cielo bianco.

Dolore

penetra la mia testa.

Che male qui dentro!

Respira, poi muore

rosellina appena in boccio.

Chi ti ha tagliato?

Il vento è diventato muto.

La terra grida,

mi assordisce, ti distrugge.

Io, tu

tra veli azzurri.

Una rondine garrula vola

e la luna piange.

Ancora.

Pietà si confonde nella la cenere.

 

 

 

 

DOPO

 

Manto di neve,

solchi profondi:

il passo affonda pesante.

Muore ogni abete

per il carico grave.

Poi piove.

Bruna diventa la terra.

Virtù immacolata

si macchia, si scioglie.

L’erba traspare,

il vento profuma di gemme.

Torpore,

sottile silenzio,

la vita ritorna.

Bianca è l’aria come la tua pelle

ma scotta.

La sera si arrossa.

Nel cielo ormai buio

la terra rinasce.

La luna di stelle ammantata

tinge ogni cosa.

I piccoli abeti rischiara.

 

 

 

 

SE L’AMORE

 

Se l’ amore

è un uccello di carta

che vola e si accende

al primo fuoco,

se l’ amore

è un battito d’ ali

che vibra nell’aria,

se l’ amore

è desiderio di vita

per te,

allora ti amo.

Vorrei stringere la tua mano,

guardare i tuoi occhi,

leggere nel tuo pensiero,

vedere il tuo sorriso

dischiudersi appena.

Vorrei dirti:

parole, parole, parole.

Sentirti

in quest’ aria che respiro,

donarti un fiore, una rosa,

la vita.

La mia vita per te.

 

 

 

 

PREMONIZIONE

 

La vita ha guardato i miei occhi

ed ha sorriso.

Ha aperto la sua mano:

mi ha gettato ghirlande.

Ha sollevato il suo volto

e ha parlato,

una favola nuova ed eterna

ha narrato:

mi ha detto che tu esisti.

Ha seminato speranze

in un prato inaridito,

ha germogliato foglie verdi,

pianto di gioia le ha bagnate.

Un bocciolo di rosa

si è aperto, ha profumato

l’ aria.

Il cielo si è chinato,

mi ha detto che tu esisti.

Una mano ha scompigliato

i miei capelli.

Una voce ha sussurrato

al mio orecchio.

So che tu esisti.

 

 

 

 

VORREI

 

Vorrei correre su prati sconfinati

tra l’erba alta

e cogliere ginestre.

Vorrei correre su prati sconfinati

tenere la mia mano nella tua,

sentire che non sono sola.

Vorrei correre su prati sconfinati

respirare l’aria della sera

contare le stelle

che compaiono, ad una ad una.

Vorrei correre su prati sconfinati

tenere la mia mano nella tua

contare le stelle nel cielo

cogliere ginestre e sentire

che non sono sola.

 

 

 

 

LA LUNA PALLIDA

 

La luna pallida,

come fanciulla

dopo una notte d’amore,

cammina lentamente.

Ad ogni passo ricorda

ogni attimo ormai perduto,

ripensa la gioia intensa

che non tornerà.

Stelle complici brillano

al suo passare,

l’accompagnano silenti

al suo letto di vergine.

 

 

 

 

L’AMORE TI RENDEREBBE DI FUOCO

 

Sei pallida,

ma non è l’amore.

L’amore ti renderebbe di fuoco.

E’ il freddo o il vento

tra le foglie d’argento

di antichi alberi,

sul mare increspato,

sulle cime dei monti

annebbiati,

che sussurra parole immortali.

E la luna

si specchia in quest’aria

d’ aurora

come le tue gote, accese

dal freddo.

O dall’amore?

 

 

 

 

CARO AMICO

 

Caro Amico del cuore

dimmi poche parole

per raccontarmi il gioco della vita:

un’armonia di suoni e di colori.

Un cielo azzurro,

un prato sempre verde

e mille fiori profumati e vivi.

Il mare mosso, a volte

blu e tranquillo,

il sole in cielo, eterno, che sfavilla.

Il vento dolce, tenero o potente.

Alberi ombrosi e uccelli a non finire.

E i bimbi e i vecchi

ed ogni cosa intorno

che ci circonda con volto benigno.

Tutto ride, scherza, si colora.

Tutto, sempre…

un solo attimo ancora.

 

 

 

 

HO VISTO LA LUNA

 

Ho visto la luna

piangere

quando ti ho ritrovato

le lacrime innocenti

della tua purezza,

ed era verginità!

Ho visto la luna

piangere

perché mi eri vicino.

Pallido il tuo volto

dolce eppure il tuo sorriso.

Fresche le labbra

come fiore in rugiada.

Ho visto la luna

piangere
quando ti ho ritrovato

ed ho pianto con lei.

 

 

 

 

LA VITA

 

La vita è un fruscio d’ali,

un riflesso nell’ombra,

o sprazzo di colore.

E’ un grido di gioia,

una chimera

o sogno

dove si raccontano fiabe.

La vita è speranza,

ricerca d’amore,

felicità!

Un bocciolo di rosa,

un petalo vellutato

d’orchidea di bosco.

La vita è eterna giovinezza,

storia sublime

o maschera d’allegria.

Un passo frettoloso,

un gioco sempre nuovo.

E tutto per un solo attimo,

poi scompare.

 

 

 

 

UN SOGNO

 

Stamani

mi ha svegliato il rumore del mare

e la tua voce, confusa col vento

che porta lontano i pensieri.

Allegre,

turbinose fantasie,

la mia vita vivevo accanto a te.

Lontano,

vele spiegate, come passeri

liberi di volare.

Intorno a me castelli di sabbia,

torri smerlate,

ponti sospesi sul mare.

Piccoli, piccoli omini

si rincorrevano,

ciascuno afferrando la mano dell’altro.

Nel mio delirio,

cercavo la tua

e trovavo conchiglie.

Iridescenti,

variopinte conchiglie

si trasformavano in bolle di sapone,

si rompevano contro pareti di vetro.

Al di là,

il tuo volto felice mi chiamava.

Allora, correvo, correvo, correvo.

La terra svaniva.

Cominciavo a volare

come un passero libero.

 

 

 

 

SERA IN VACANZA

 

Grilli o cicale

nel silenzio che si perde tra gli alberi,

sosta

su un tetto rosso,

scivola

nel gorgoglìo di un ruscello lontano.

Nel vento,

risate allegre fresche come mattino.

Nel tramonto,

il sole

dice addio laggiù, tra i pini.

D’ombre

si ricoprono le cime.

Il bosco si è addormentato.

Oltre il bosco,

la luna sorride.

 

 

 

 

MA OGGI…

 

Ho letto nei tuoi occhi

il piacere di un tempo,

un desiderio trascorso,

e ho capito

che non muoiono

sentimenti profondi,

qualcosa rimane

degli attimi di gioia.

Vorrei ascoltare

la tua voce;

poggiare la mia testa

sulla tua spalla;

sentire la mia carne

fremere.

Chiudere gli occhi

e sognare,

come nei tempi passati,

come tu vuoi….

Ma oggi non posso più.

 

 

 

 

FANCIULLA

 

O fanciulla

che hai occhi arrossati

nel volto disfatto dal pianto,

non ascolti il vento

che scompiglia i tuoi capelli,

racconta fiabe immortali,

accarezza le tue labbra di fuoco?

Eppure tra gli alberi

gli uccelli cinguettano ancora,

e suonano eterne canzoni

le cicale al sole d’estate.

La vita continua.

Sì, ruota di carro che gira,

cammina, mai non si ferma.

Carro tirato da forza beffarda,

non vede, non sente,

ma ogni cosa comanda

e nulla ti resta da fare.

Amare, soffrire,

poi morire.

Una piccola morte serena,

dopo il pianto di tutta una vita.

 

 

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