Il crack Giovanardi


Sentir parlare il non onorevole Giovanardi è sempre un piacere o quanto meno una grande consolazione: per quante idiozie puoi aver detto e fatto nella vita, per quanto tu possa aver praticato l'immoralità e la superficialità, sai che comunque non hai toccato il fondo. Che il fondo è lì in quegli occhi porcini, in quell'espressione ottusa, in quell'animo così piccolo che trova posto su una capocchia di spillo. Ma non possiamo fermarci alla semplice constatazione di trovarci di fronte a un minus habens: anzi più la testa è vuota, più è portata a esprimere la piega oscura dei pensieri collettivi, gli alibi più miserabili, il fango che si addensa nell'idiozia del sentire. L'astuzia di Giovanardi è solo quella di non avere freni inibitori, di non avere risorse intellettuali per comprendere lo scandalo di se stesso. Per questo l'uomo che vuole il crocifisso nelle scuole forse perché ha un istinto innato alla crocifissione degli inermi, ci dice qualcosa di più sulle abiezioni e sulla immobilità delle idee o più che altro dei riflessi condizionati di questo Paese. Dopo 35 anni di ossessioni antidroga e di proibizionismo carcerario che il nostro disonorevole ha sparso a piene mani come suo principale e petulante tema elettorale, la droga oggi dilaga: chiunque sarebbe portato a riflettere sul fallimento e sulle sue ragioni. Ma non Giovanardi a cui la natura matrigna ha negato la possibilità del ravvedimento, non avendo l'anima sufficiente spazio per contenere altro. Nemmeno però la società profonda che non sa chiedere nient'altro se non di allontanare il calice della responsabilità da se stessa. di mettere in conto altrove i proprio debiti e le proprie carenze. Che si abbassa fino all'abiezione pur di non essere chiamata in causa. Così adesso scopriamo che anche pugni e bastonate sono una sostanza stupefacente, visto che a detta dell'inqualificabile parlamentare, Cucchi sarebbe morto perché drogato: è ben noto che la sostanze stupefacenti spezzano la schiena, fanno tumefare gli occhi e impediscono di telefonare all'avvocato. Ma in effetti tutte queste cose sono una droga: quella di chi è incapace non solo di comprendere, ma anche di ritrovare dignità. Di quelli che mettono la testa sotto la sabbia pur di non farsi un esame di coscienza. Ed è la sostanza stupefacente più letale, che dà più assuefazione: il crack Giovanardi. O forse il crack Italia.


Alberto Capece Minutolo