No B day


C'è qualcosa di nuovo in Italia. C'è una manifestazione indetta dai blogger per il 5 dicembre che costituisce una spontanea rivolta contro il berlusconismo e la sua ultima avvelenata, pericolosa stagione. E' nuova sotto molti aspetti perché nasce da media diversi da quelli tradizionali, perché esprime nuove esigenze che si fanno strada nella società, perché in se stessa non è solo protesta, ma propone un'idea di libertà rivoluzionaria per un regime mediatico. E il PD cosa fa? Non partecipa, anzi propone una sua autoctona manifestazione per il 12 dicembre, nel quale non si farà solo opposizione, ma "alternativa".
Ora mi chiedo cosa ci sia nella protesta che non funziona: se i democratici non hanno capito che il declino del Paese, il declino economico ed etico è un prodotto del berlusconismo coniugato in un talamo sterile e impotente con le vecchie modalità clientelari e politiche, con la corruzione galoppante e i conflitti d'interesse, siamo davvero serviti.
Potrei sempre sperare che il PD commetta solo un errore tattico, peraltro perseguito con diabolica pertinacia negli ultimi dieci anni: quello di credere che la piazza spaventi l'area moderata alla quale guarda per sconfiggere Berlusconi. Sarebbe comunque un errore psicologico, perché ormai il Paese è entrato in una nuova fase e chiede non soltanto provvedimenti urgenti, ma anche orizzonti nei quali orientarsi. Temo però che non sia così, che il retroscena di questo rifiuto, di questa difficoltà consista nel fatto che non si vuole e non si immagina affatto un reale cambiamento della società italiana, ma aggiustamenti di tiro, correzioni su un impianto però sostanzialmente uguale o simile a quello che ci sta portando al disastro. Ritocchi da contrattare con i soliti noti.
Del resto basta guardare alle proposte che verranno lanciate il 12 per accorgersi che parecchie cose derivano da ciò che il governo Prodi non è riuscito a fare o ha pensato di rimandare a tempi migliori pur essendo appeso a pochi voti e avendo disperatamente bisogno di appoggio popolare.
Ora Bersani ha ragione quando sostiene che il miglior anti berlusconismo è quello che manderà a casa Berlusconi. Ma ha torto marcio se pensa che per farlo occorra diventare un po' e un po' tanto berlusconiani.


Alberto Capece Minutolo