Miti poco miti


Narciso

Sembrava destino, conclusione prevista, soluzione finale senza scampo. Che fai dopo anni di vita trascorsi su foto e immagini? Un bel corso di fotografia! Già, proprio ora che non c'è più, in pratica un corso di storia, beh sì, un bel corso di storia della fotografia che non tralasci nulla. Lo organizzi convinto dell'inutilità: raccontare la favola della chimica nell'epoca del digitale. Un po' come parlare di dirigibili. Inutile, ma forse proprio per questo...va! Siamo o non siamo nell'era del bisogno inventato? Allora diamoci da fare, impegno e organizzazione... sì, certo, anche questi sono miti degli anni cinquanta, o forse di più, dell'ottocento, ma solo così so fare. Sfodero dagli scaffali una cinquantina di volumi. No, non manca nulla, nulla di cosa e come, nulla di perché e quando. Con questi testi dalla foto ogni incertezza storica e tecnica è bandita. Sarà il primo corso di foto che non tralascia nulla. La nascita, l'ottocento e la foto dell'ottocento. La foto e i chimici, ma anche la chimica della foto. La foto e i meccanici, ma anche la meccanica della foto. La foto e gli ottici, ma anche l'ottica della foto. La foto e i medici, ma anche la terapia della foto. Il novecento e la foto. La foto e i letterati, ma anche la scrittura della foto. La foto e gli psicologi, ma anche la psicologia della foto. La foto, gli artisti e l'arte della foto. La foto e l'avanguardia, ma anche l'avanguardia della foto. La foto e la guerra. La foto e i corsi storici, la foto e il potere, ma anche il potere della foto. La foto e il colore, ma anche i colori della foto. La foto e l'economia, ma anche l'economia della foto. La foto, il mito e il mito della foto. La guerra nelle e delle foto. La foto e la filosofia, ma anche la filosofia della foto. La tecnica indicherà la strada per testimoniare il bagaglio di informazioni. Si saprà cosa fatto e cosa fare per documentare l'odio e l'amore, la ricchezza e la povertà, la folla e l'individuo, la normalità e la follia, la regola e la singolarità. Nulla sfuggirà alla trattazione. Un programma solido, basato su documenti e fatti, su una ricerca senza uguali... e poi un po' di faccia tosta, sì, per presentare il progetto, avviare l'organizzazione e partire con i corsi. Sono pronto come una pentola a pressione. Cinque le persone interessate. Cinque? Cinque! Presentazioni, sorrisi, attesa. 'Nei nostri incontri affronteremo questi punti: i precedenti; etimo, nascita della parola, parole sorelle; l'800, la chimica, l'ottica e la meccanica; l'800 e l'astronomia; l'800 e la fisiologia... letterati fotografi... tiranni fotografi ...fotografia fenomeno di massa e di avanguardia... la foto ripensata ...la documentazione digitale... la morte della fotografia...' Sono soddisfatto, ma... i miei cinque hanno da bisbigliare... vorrei avviare il primo punto, cominciare ad approfondire, ma... che dicono fra loro? s..to s..tt c..tt sc..tt a..st.. Non capisco, cosa dicono? asc..tt asc..tto...ascatto...? atoscatto autoscatto AUTOSCATTO! Ecco cosa dicono, AUTOSCATTO! Autoscatto... autoscatto? capisco bene, è questo che chiedete? autoscatto? beh... veramente no... non ho pensato a questo aspetto, a questa tecnica... no. No. No! Vorrei sprofondare mentre uno dei cinque con fare certo chiede: sì, vorremmo un corso di autoscatto. Il mio crollo è totale... balbetto... il vuoto intorno a me e dentro di me... nebbia fitta...!


P.s.: Passato un po' di tempo, ci ripenso: alla fine della presentazione ho vissuto un momento di compiacimento... il mio autoscatto!


Ricc Sabba