Allo stupro! Allo stupro!

Le statistiche ufficiali dicono che nel 2008 ci sono stati meno stupri che nel 2007. I dati forniti dal Global Forum sulle statistiche di genere dell’Istat dicono che non più del 10% di stupri commessi in Italia è attribuibile a stranieri, il 69% delle violenze avviene dentro le mura domestiche a opera di partner, mariti e fidanzati; solo il 6% degli stupri è commesso da persone estranee alla vittima. Ma lo stupro sembra essere diventato oggi in Italia il problema dei problemi, l’emergenza delle emergenze, la preoccupazione delle preoccupazioni. Crisi economica? Crollo della produzione? Licenziamenti in massa? Chiusura di fabbriche e stabilimenti? Moltiplicarsi degli sbarchi di morti di fame e naufragi con centinaia di annegati? A causa dell’inquinamento pianeta e clima vanno in malora? Nossignori, l’emergenza vera è lo stupro, la risposta necessaria per la sicurezza sono le ronde degli aspiranti soldatini, l’inasprimento delle pene e la castrazione chimica. Mancano i giudici nei tribunali, i soldi per la benzina delle automobili dei poliziotti? Difendiamo le nostre donne dai barbari stupratori!  A difenderci e tutelarci ci sono i Maroni, i Gasparri, i La Russa, i Quagliarella, i Sacconi e i Cicchitto: un esercito rancoroso di ex (socialisti, fascisti, radicali). L’esercito dei nostri provvidenziali salvatori è un esercito di rinnegati. Un incubo. Siamo dentro una centrifuga di imbonimento demagogico, di manipolazione becera - la sicurezza! Le nostre figlie minacciate! Il rom lupo mannaro! - che rischia di travolgerci tutti. Telegiornali e giornali radio, notiziari e gazzette, proclami concitati,  dichiarazioni isteriche, minacce truculente, tutto per distogliere, offuscare, dirottare, intontire, per impedire il contatto con la realtà. Una colossale manipolazione mediatica che cambia i connotati alla verità dei fatti e delle cose: tutti come sorci dietro il piffero dell’imbonitore verso i flutti dove annegheremo miseramente. Ci rifiutiamo di fare contatto con i problemi veri, con la durezza della situazione reale, con la verità di una classe dirigente inetta, inadeguata, irresponsabile quando non parassita e criminale. Preferiamo credere che la questione centrale e decisiva sia lo stupro di povere ragazze da parte di ignobili  predoni romeni. Un vero melodramma ottocentesco, con finale liberatorio di caccia al colpevole e suo risolutivo linciaggio. Le donne violentate sono certamente da proteggere, compassionare e risarcire;  i violentatori si devono incarcerare e curare. Ogni donna stuprata, oltre che vittima, è un’offesa all’umanità, e chi la stupra è un povero demente disgraziato il più delle volte vittima anche lui di soprusi e miserie. Merita disprezzo, e va messo nella condizione di non nuocere. Ma qui i veri stupratori sono altri, e gli stuprati psicolabili e sciocchi rischiamo di essere tutti noi. Siamo prigionieri di un patetico e indecente reality show, ma, per mantenere in ombra il dramma vero, lo spettacolo deve continuare. E’ esattamente quello che ci meritiamo.

Gian Carlo Marchesini