Vincere né vince né convince.


Pensavo che a una donna e un figlio ammazzati col manicomio dal più cieco dei poteri spettasse un riscatto, e lo vedevo o come una attenta analisi storica o come poesia, per chi ne è capace. Non ho trovato nulla di tutto questo, forse perché non si fa storia senza documenti, e forse non si fa poesia col mercato alle costole.

Di Ida Dalser si sa poco, risulta essere stata un'artigiana con la sua autonomia economica, però sembra abbia avuto contatti con non meglio identificati francesi interessati al finanziamento degli interventisti, quindi anche attiva politicamente e, come dire, a un certo livello. Certo si sa che non era pazza. E perché Bellocchio la inventa e mostra come una vera pazza? Perché mai una donna così determinata e forte da vendere quanto ha, secondo me per le sue idee, secondo l'autore del film solo per amore, una donna che vive, partecipa, un periodo così intenso di tensioni sociali, viene ridotta a patologicamente innamorata, prima, patologicamente fissata, poi? Questo è il punto essenziale che segna il solco fra me e il film, e trovo la scelta o scellerata o, peggio, vigliacca se mai finalizzata al tornaconto del film. Se mai, perché viviamo il tempo di Lisbeth Salander, e la proposta è fuori tempo, ma anche fuori spazio perché donne solo amore senza ratio esistono solo nella testa dei peggiori maschilisti.

Ancora aggiungo un inizio noioso, con due scene d'amore che ho trovato incredibilmente lunghe per la storia, ma guarda caso sicuramente adatte al mercato. E ancora, perché 'Vincere'? I titoli, lo sappiamo bene, devono inventare l'attenzione, ma qui il risultato è confondere, travisare.

Insomma e quindi, nessun riscatto per la disgraziata Ida e suo figlio, nessuna ricerca sulla disumana violenza nel manicomio (è l'epoca di numerosi esperimenti di farmaci sedativi sui degenti; poi, dal '39, e quindi solo per il figlio, comincia l'elettroshok come terapia per tanti, e guarda caso il giovane muore proprio in quell'anno). In una scena del film i pazienti hanno i piedi legati, sì, ma nelle altre la vita è tranquilla, chi vuol ballare balla e i medici sono buoni consiglieri. Se guardate bene, Ida risulta davvero pazza, questo è raccapricciante...!


Ricc Sabba